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Vivicittà-Porte Aperte a Cagliari

Vivicittà-Porte Aperte a Cagliari: l’Uisp nelle carceri per il diritto allo sport Il 15 luglio arriva nel carcere minorile di Quartucciu (Ca) la corsa podistica che unisce sport e solidarietà. Parlano Pietro Casu e Andrea Culeddu

 

Vivicittà-Porte Aperte è la manifestazione Uisp che porta lo sport nelle carceri, una corsa podistica che ribadisce l’importanza del diritto allo sport e al movimento, per chi vive in condizione di privazione della libertà. Sportpertutti per l'Uisp vuol dire battersi per il diritto all’attività sportiva anche in contesti e situazioni di difficoltà.

L’evento si terrà sabato 15 luglio dalle 17 presso l’istituto penale per i minorenni di Quartucciu (Ca). Vivicittà nelle carceri è “da sempre uno degli eventi più cari all’Uisp, perchè crea un ponte tra il fuori e il dentro del carcere - spiega Pietro Casu, presidente Uisp Cagliari - coniugando il diritto allo sport e l’integrazione dei detenuti”.

“Questa manifestazione ha una rilevanza sociale importantissima, da un lato, perché si tratta di giovani che hanno bisogno di crescere con esempi positivi, dall’altro - prosegue Casu - perché la pratica dello sport permette di aprirsi e di avere coscienza di un’altra dimensione del corpo e questo va a lenire le tensioni che possono esserci in una situazione di privazione della libertà”. Casu spiega che sono gli stessi ragazzi a manifestare questa sensazione agli educatori che operano nel carcere: lo sport può essere una valvola di sfogo importante per cercare sollievo dal disagio della detenzione.

Vivicittà-Porte aperte fa tornare protagonista il corpo, permettendo un nuovo rapporto con il movimento. "Alcuni dei ragazzi fanno laboratori e quindi hanno più occasioni di muoversi, mentre altri scontano pene che non prevedono questa possibilità. In alcuni casi sono semplicemente restii a partecipare ad attività proposte dalla direzione del carcere. Per questo Vivicittà-Porte Aperte rappresenta un’occasione per disporre più liberamente del proprio corpo, riappropriandosene per qualche ora”, specifica Casu.

Andrea Culeddu, responsabile grandi eventi dell’Uisp Cagliari, ci racconta che “i ragazzi avranno la possibilità di vivere un paio d’ore di svago e di sana pratica sportiva. Vengono tutti da situazioni molto particolari: normalmente i minorenni in situazione di detenzione scontano la loro pena in comunità, invece a Quartucciu ci sono situazioni più complicate, per cui cui i ragazzi vivono la detenzione come in un normale carcere per adulti”.

Come spiega Culeddu il pomeriggio si svilupperà in questo modo: “Si tratta di una corsa che potrà variare dai tre ai cinque chilometri, durerà all’incirca un paio d’ore e si svolgerà tutta all’interno del perimetro del carcere in un percorso che è sostanzialmente a forma di ferro di cavallo”. Non sarà una corsa competitiva: “Infatti – prosegue Culeddu - non ci sono dei giri prestabiliti ma il tutto potrà variare a seconda di come si evolverà la giornata”.

Anche Culeddu sostiene l’importanza sociale dell’attività: “L’impatto emotivo sarà molto forte anche per noi che siamo esterni e che parteciperemo alla corsa. I podisti esterni sono venti mentre i i ragazzi del carcere che prenderanno parte all’evento sono dieci. Alcuni di loro assisteranno solamente, mentre altri parteciperanno attivamente alla corsa completando uno o più giri. I ragazzi non ricevono molte visite e questo evento per loro rappresenta un'occasione speciale". Casu specifica che “tra i partecipanti esterni non ci saranno solo i dirigenti Uisp ma anche istruttori e allenatori di atletica leggera e alcuni atleti appartenenti a società Uisp”.

“È una sorta di festa perché ci sarà anche un momento ludico, con i ragazzi che prenderanno parte ad una breve partita di calcio o potranno fare tiri a canestro, oltre alla corsa nel cortile. A conclusione delle attività faremo un rinfresco e ci sarà un momento di colore durante la premiazione e la consegna degli attestati di partecipazione per tutti coloro che avranno preso parte alla corsa. Questo momento viene sempre apprezzato dai ragazzi che partecipano a Vivicittà”, ricorda Culeddu.

“Per il futuro - spiega Casu - vorremmo implementare attività che possano coinvolgere contemporaneamente più istituti penitenziari e, naturalmente, allargare l’esperienza di Vivicittà a molte più persone”. In conclusione, Casu desidera ringraziare “i ragazzi dell’atletica leggera e del settore ambientale che sono encomiabili non solo per l’organizzazione ma anche per l’interpretazione che danno alla mission dell’Uisp con la loro vicinanza a persone fragili". 

(Edoardo Arturo Scali)

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